05 Gen

novità dalla legge di stabilità 2016 per i comuni.

La legge di stabilità ha previsto la possibilità per i comuni la cui popolazione è inferiore a 10.000 abitanti di procedere per appalti di lavori, servizi e forniture per importi inferiori a 40.000 euro, in maniera autonoma cioè senza obbligo di rivolgersi alle centrali di committenza.

Solo per servizi e forniture rimane in ogni caso l’obbligo in capo al comune di rivolgersi prima a Consip e poi a Mepa (quindi al mercato elettronico) per verificare che non ci sia il prodotto. Qualora il prodotto (bene o servizio) non sia su consip e non possa essere procurato attraverso procedure Mepa il Rup può acquisire in maniera tradizionale il prodotto (con determina congruamente motivata)

Per i microacquisti di beni e servizi inferiori a 1.000 euro (procedure economali) si può prescindere da Consip e Mepa e rivolgersi direttamente ai fornitori del proprio comune, con il limite del divieto di artificioso frazionamento.

28 Dic

T.A.R. Lazio Latina – Project financing- Individuazione del promotore e del progetto – Obbligo di indire la gara

T.A.R. Lazio – Latina, sez. I, 29 ottobre 2015, n. 689 – Massima

L’amministrazione – una volta individuato il promotore e ritenuto, pertanto, di pubblico interesse il progetto dallo stesso presentato – non è affatto tenuta a dare corso alla procedura di gara, disciplinata all’epoca dalla l. 11 febbraio 1994 n. 109. Infatti, nella valutazione dell’opportunità di affidare concretamente in concessione la realizzazione di un progetto ritenuto di pubblico interesse, rientrano anche questioni di convenienza patrimoniale e di spesa pubblica che, attenendo al merito amministrativo, non sono sindacabili in sede giurisdizionale amministrativa. Né la normativa citata può costituire un vincolo in tal senso per l’amministrazione, in spregio ai principi generali che depongono per la massima discrezionalità amministrativa nell’esercizio dei poteri pubblicistici al fine della migliore tutela dell’interesse pubblico.

23 Dic

Project financing per gestire l’illuminazione

RONCHI DEI LEGIONARI. Un “project financing” tra i primi, in Italia, a essere realizzato da un’amministrazione pubblica. Con l’obiettivo duplice di rendere più efficiente e moderno il servizio, ma anche di consentire un risparmio sulla sua gestione. Così l’amministrazione comunale, dopo aver “incassato” le serie intenzioni di un’azienda regionale del settore, dà il via a un bando di gara per la completa gestione, per i prossimi 15 anni, del servizio calore, ovvero della conduzione di tutti gli edifici pubblici, ma anche dell’illuminazione pubblica e degli impianti semaforici.
«Per la prima volta – spiega il sindaco, Roberto Fontanot e l’assessore ai Lavori pubblici, Livio Vecchiet – mettiamo assieme i tre servizi e possiamo contare su un progetto complessivo che ci permetterà di renderli più efficenti e di risparmiare. Avvieremo un bando di gara, al quale tutti potranno partecipare, ma, come vuole la normativa, se non dovesse vincere la ditta che ha proposto il piano, essa dovrà ricevere il pagamento dello stesso da chi risulterà il primo classificato». A “spanne” il risparmio si dovrebbe aggirare sui 150mila euro l’anno, che saranno “dirottati” in altri settori, mentre l’impresa prevede, complessivamente, un investimento di 850mila euro. Gli impianti termici, dunque, saranno in parte sostituiti con nuove caldaie a condensazione, mentre si procederà alla “telegestione” di tutto, dunque utilizzando controlli remoti installati in un’apposita sala operativa. Nel piano è compresa anche la fornitura del combustibile. E lo stesso vale per gli impianti semaforici che, tutti, saranno dotati di lampade a led.
Per quel che riguarda l’illuminazione, invece, su 2.400 punti luce totali, ben 1.100 avranno lampade a led, anche se, va detto, il loro numero calerà viste le “performance” delle stesse. Saranno 120, in meno, quelli che rischiareranno le nottate ronchesi. Il progetto prevede di intervenire in tutti i rioni e nel centro città da via Roma verso Soleschiano, visto che nelle altre zone esiste già un moderno sistema con lampade a basso consumo e regolatori di flusso luminoso. Sarà la stessa amministrazione comunale, non appena ci saranno gli spazi finanziari disponibili, a occuparsi della sostituzione dell’impianto esistente lungo via Redipuglia, con una spesa di circa 250mila euro. «Le lampade a led – dice Vecchiet – ci consentiranno di abbattere i costi di gestione del 40%, rendendo la visibilità certamente più facile di come sia oggi». Il via, intoppi burocratici permettendo, dovrebbe essere dato nei primi mesi del 2016 e gli investimenti saranno attuati proprio alla nascita di quest’appalto che, come detto, vede quella di Ronchi dei Legionari tra

le prime amministrazioni comunali in Italia a farlo. «È un risultato che sfocia dopo 7 mesi di lavoro coordinato dal nostro ufficio tecnico – ha commentato Fontanot -. Non si tratta di parole, ma di fatti concreti, alla faccia dei gufi e di chi non perde tempo a lesinare inutili.(lu.pe.)

17 Dic

Centrali uniche di committenza, da Anci proposte di modifica alla Legge di stabilità

Fornire ai Comuni un quadro normativo chiaro rispetto alla farraginosità e complessità della materia in continua evoluzione e inoltre “accompagnare” le amministrazioni comunali in questa delicata fase di riforma che vede l’aggregazione della domanda e la centralizzazione degli acquisti come un processo, ormai avviato, dal quale gli enti locali non si possono sottrarre”.

È questo, spiega in un intervento sul Sole 24 Ore Guglielmina Olivieri Pennesi, Responsabile Ufficio edilizia, urbanistica e lavori pubblici dell’Anci, lo scopo degli emendamenti presentati dall’Associazione dei comuni al testo del disegno di legge di stabilità 2016, in materia di centralizzazione degli acquisti di lavori, beni e servizi.

 

PROROGA AL 1° GENNAIO 2016. “Un emendamento proposto dall’Anci prevedeva lo slittamento della data di entrata in vigore dell’obbligo di acquisizione centralizzata dal 1° novembre 2015 al 1° gennaio 2016 e questo per allinearlo con l’effettiva operatività dei 32 soggetti aggregatori, iscritti nell’elenco Anac, nonché con l’entrata in vigore della legge di stabilità che ripristina il limite dei 40mila euro per gli acquisti dei Comuni fino a 10mila abitanti”.

PERSONALE, DEROGA AI VINCOLI NORMATIVI E ALLE LIMITAZIONI DETTATE DALLE CAPACITÀ ASSUNZIONALI. “Alla legge di stabilità sono stati presentati anche emendamenti – spiega Olivieri Pennesi – che riguardano la possibilità di impiegare personale dedicato all’acquisto di beni e servizi per i Comuni associati o consorziati e per le Città metropolitane che assumono le funzioni associate di stazione appaltante per acquisto lavori, servizi e forniture, derogando ai vincoli normativi e alle limitazioni dettate dalle capacità assunzionali, fatto salvo il rispetto del limite di spesa complessivo e comunque nella salvaguardia degli equilibri di bilancio. Lo stesso emendamento estende alle Province – che svolgono le funzioni associate di acquisto beni, lavori e servizi – la facoltà di assumere il personale da adibire a tali funzioni in deroga alle limitazioni dettate dalla legge di stabilità per il 2015”.

ALLINEAMENTO CON LA DELEGA APPALTI. “Inoltre sarebbe necessario che tutta la riforma in atto su questa materia si allineasse con il disegno di legge di recepimento delle Direttive comunitarie in materia di appalti pubblici e con l’emanazione del nuovo codice dei contratti pubblici di lavori, beni e servizi”.

INNALZARE LA SOGLIA AL DI SOTTO DELLA QUALE È POSSIBILE PROCEDERE IN VIA AUTONOMA AGLI ACQUISTI. “Un intervento alla legge di stabilità che Anci ritiene indispensabile – conclude Olivieri Pennesi – è inoltre quello di elevare la soglia al di sotto della quale è possibile procedere in via autonoma agli acquisti attraverso la funzione economale. Il disegno di legge di stabilità per il 2016 ha introdotto il limite di 1.000 euro come valore soglia al di sopra del quale scatta l’obbligo, previsto dalla legge finanziaria 2007, di ricorrere al mercato elettronico per gli acquisti di beni e servizi. Considerando tale soglia assolutamente irrisoria, l’Anci ne propone l’innalzamento a 10mila euro”.

15 Dic

TERMOLI – Tunnel e parcheggio, ora c’è il bando. Due mesi di tempo per un progetto da 19 milioni

Termoli. È stato pubblicato il bando per la realizzazione del tunnel fra porto e lungomare nord e del parcheggio sotterraneo di piazza Sant’Antoniocon i relativi lavori di completamento che prevedono fra le altre cose un teatro con affaccio sul mare, una piazza e delle aree verdi. I dettagli della gara pubblica sono stati diffusi il 9 dicembre scorso e il termine per la presentazione delle domande è fissato alle 12 del 3 febbraio prossimo.

Due mesi appena, anche meno, per preparare tutta la documentazione necessaria. Confermate quindi leanticipazioni già diffuse qualche settimana fa dal Comune. Il progetto avrà un costo totale di 19 milioni di euro. Cinque arrivano da fondi regionali(Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2007-2013) e sono vincolati alla realizzazione di un’opera strategica. Altri quattordicidovranno essere reperiti tramite finanza di progetto. Tradotto, andrà trovato un partner privato che si accolli questa sostanziosa spesa ma che poi avrebbe diritto di concessione delle opere realizzate (parcheggio e teatro in primis) per 30 anni. Il Comune ha rispettato il termine di fine 2015 per la presentazione del bando. Se non l’avesse fatto, avrebbe perso il finanziamento pubblico di cinque milioni.

I lavori si possono suddividere in quattro punti: il tunnel di collegamento fra porto e lungomare Cristoforo Colombo, il parcheggio multipiano (a cinque livelli) sotterraneo di piazza Sant’Antonio, il recupero dell’area di Pozzo Dolce con la costruzione di un’ulteriore area di sosta a due piani e la realizzazione di “servizi accessori per la mobilità leggera nonché volumi spazi/produttivi annessi” e cioè appunto il teatro, le aree verdi e la piazza. A tutto ciò va aggiunto che la viabilità del centro cittadino verrebbe pressoché rivoluzionata e che per migliorare la vivibilità urbana, il Comune impone alla ditta vincitrice di realizzare soluzioni come l’affitto di bici o la condivisione di auto.

Nel bando viene rimarcata la presenza di una proposta di interesse pubblico presentata nei mesi scorsi dalla De Francesco costruzioni, ditta di Castelpetroso che si è già occupata del rifacimento di corso Nazionale e piazza Monumento.

 Commercial time remaining: 00:00
Avendo presentato questo progetto preliminare, la De Francesco godrà di un diritto di prelazione dopo la presentazione delle offerte. Vuol dire che se dalla gara uscirà perdente, potrà comunque aggiudicarsi i lavori operando secondo il progetto dell’offerta giudicata migliore, subentrando all’azienda vincitrice.

L’offerta dell’impresa edile di Castelpetroso appare quindi scontata. Va precisato che rispetto alla proposta di interesse pubblico, i partecipanti al bando hanno libertà di presentare modifiche, migliorie, variazioni. La ditta vincitrice avrà poi 180 giorni a partire dall’aggiudicazione per presentare il progetto definitivo. Stando a quanto recita il bando, i lavori dovranno durare al massimo tre anni. Sempre se non interverrà qualche ricorso o magari se il referendum chiesto dal comitato “Termoli decide” faccia saltare tutto. Ma è una ipotesi improbabile.

02 Dic

Partenariato Pubblico-Privato (PPP), al via la consultazione pubblica sullo schema di convenzione standard

seguito del convegno del 24 Novembre 2015 “Partenariato Pubblico-Privato: una Proposta per il Rilancio”, il Gruppo inter-istituzionale sul Partenariato Pubblico-Privato coordinato dal MEF-Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – Ispettorato Generale per la Contabilità e la Finanza pubblica (IGECOFIP) ha attivato una consultazione pubblica online sul Documento “Guida alle Pubbliche Amministrazioni per la redazione di un Contratto di Concessione di Progettazione, Costruzione e Gestione di Opere Pubbliche mediante Società di Progetto (ai sensi degli articoli 3, comma 15-ter e 143, comma 9 del Codice dei Contratti)”.

Il documento mette a disposizione delle Amministrazioni pubbliche un modello contrattuale orientativo che consenta alle stesse di mantenersi nell’ambito di formule applicative corrette ai fini della finanza pubblica e che, al contempo, tenga in considerazione alcune delle condizioni ordinariamente richieste per favorire il finanziamento di opere pubbliche o di pubblica utilità con capitali privati.

LE FORME DI PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO. Le forme di PPP sono molteplici: l’art. 3 comma 15 ter del Codice dei Contratti definisce i contratti di PPP come i «contratti aventi per oggetto una o più prestazioni quali la progettazione, la costruzione, la gestione o la manutenzione di un’opera pubblica o di pubblica utilità, oppure la fornitura di un servizio Rientrano, a titolo esemplificativo, tra i contratti di partenariato pubblico privato la concessione di lavori, la concessione di servizi, la locazione finanziaria, il contratto di disponibilità, l’affidamento di lavori mediante finanza di progetto. Possono rientrare altresì tra le operazioni di partenariato pubblico privato l’affidamento a contraente generale ove il corrispettivo per la realizzazione dell’opera sia in tutto o in parte posticipato e collegato alla disponibilità dell’opera per il committente o per utenti terzi…alle operazioni di partenariato pubblico privato si applicano i contenuti delle decisioni Eurostat».

MODELLO DI CONVENZIONE. Tra le diverse forme di PPP, il modello di Convenzione elaborato in questa sede ha per oggetto un contratto di concessione di progettazione, di costruzione e gestione di opere pubbliche destinate all’utilizzazione diretta da parte delle AP, a fronte delle quali l’amministrazione concedente paga canoni di disponibilità dell’opera e canone per i servizi resi dal Concessionario nonché, ove previsto, un contributo pubblico a fondo perduto.

La Convenzione nasce, pertanto, come contratto standard di PPP di concessione di costruzione e gestione principalmente di opere a tariffazione sulla PA (cfr. articolo 143, comma 9 del Codice), ma può – con i dovuti adattamenti – essere adeguata ad altre tipologie contrattuali e ai singoli casi concreti. Pertanto, le parti possono introdurre e/o specificare in dettaglio aspetti rilevanti del contratto che intendono stipulare. Ciò che non dovrebbero disattendere è l’applicazione del principio della corretta allocazione dei rischi.

PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO (PEF). Il modello di Convenzione si compone di 35 articoli corredati di definizioni riportate in un apposito Allegato (Allegato II). Rappresenta altresì parte integrante della Convenzione l’Allegato I, nel quale sono elencati i principali “Documenti contrattuali” attinenti le varie fasi dell’operazione di partenariato. Tra questi, gioca un ruolo fondamentale il Piano Economico-Finanziario (PEF). Il PEF, e ogni suo aggiornamento (inclusi gli aggiornamenti relativi a proposta, negoziazione e accordo per la revisione del PEF anche in seguito alla sottoscrizione del contratto di finanziamento), dovrebbe essere consegnato dal Concessionario all’amministrazione in formato elettronico pienamente utilizzabile (a formule aperte).

MATRICE DI ALLOCAZIONE DEI RISCHI. Altro fondamentale documento riportato in Allegato (III) è la Matrice di allocazione dei rischi dove sono indicati, per ciascun rischio, il soggetto su cui ricade il rischio, nonché gli articoli e i commi di riferimento della conversazione standard, dove tali rischi sono trattati/allocati. La Matrice dei rischi è estremamente importante in quanto consente all’Amministrazione di effettuare un “check” sulle principali clausole contrattuali, verificando se le stesse siano state formulate in modo da assicurare la corretta allocazione dei rischi.

NOVE SEZIONI. La struttura dell’articolato si compone nel modo seguente:

– Sezione I : definisce le “Condizioni generali” del Contratto, il suo oggetto e la durata;

– Sezione II: individua il partner privato nella società di progetto (SPV), disciplinando il caso di un eventuale mutamento nella compagine della SPV;

– Sezione III: contiene in modo chiaro e puntuale gli obblighi delle Parti;

– Sezione IV: rappresenta la parte centrale della Convenzione. In essa sono definite le clausole negoziali essenziali per definire i rapporti tra le Parti nelle singole fasi di progettazione, costruzione e gestione dell’Opera;

– Sezione V: disciplina il verificarsi di eventi di Forza maggiore e i conseguenti casi di sospensione totale dei lavori, di sospensione di uno o più Servizi e relative proroghe;

– Sezione VI: rappresenta un’altra parte essenziale del rapporto concessorio in quanto individua i presupposti e le condizioni di equilibrio Economico-finanziario e circoscrive gli eventuali casi in cui le Parti possono attivare la procedura di revisione del PEF;

– Sezione VII: stabilisce entità e scansione temporale dei pagamenti di (eventuale) contributo in corso d’opera, canone di disponibilità, canone per i servizi che il Concedente si impegna a corrispondere al Concessionario, soddisfatto il livello ottimale degli standard quantitativi e qualitativi così come statuito dalle Parti nel Capitolato di gestione. Al mancato rispetto del livello ottimo di prestazioni e/o servizi, corrispondono decurtazioni automatiche dei canoni da parte del Concedente, nonché l’applicazione di cospicue penali;

– Sezione VIII: individua e regola le forme e modalità relative al versamento delle cauzioni e alla sottoscrizione delle polizze previste dalla normativa vigente;

– Sezione IX: è la parte finale della Convenzione, in cui si disciplinano i casi di conclusione patologica del rapporto contrattuale e le conseguenze economico-finanziarie.

IL 29 FEBBRAIO 2016 SCADENZA CONSULTAZIONE. Il termine della consultazione è fissato al 29 febbraio 2016. I soggetti interessati alla consultazione possono inviare proposte di modifica:

i) al Testo dello Schema di Convenzione e ai relativi Allegati, riportando gli specifici articoli/parti su cui si è intervenuti ed evidenziando le modifiche apportate al testo originale, anche in modalità revisione;

ii) alla Relazione illustrativa, indicando le ragioni fondanti le modifiche sostanziali proposte.

I contributi vanno trasmessi al seguente indirizzo email: igecofip.uff8.rgs@tesoro.it